lunedì 3 maggio 2010

INTERVISTA ALL'ASSESSORE RICCIO

Un piano per i campi Rom

Dalla fine di aprile sarà avviata la costruzione di tre nuovi micro villaggi destinati ai Rom dei campi abusivi che si trovano a Cupa Perillo. Lo annuncia l’assessore alle Politiche sociali del comune di Napoli Giulio Riccio, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà.
Qual è la situazione dei campi rom a Scampia?
“L’anno passato in questo quartiere ci sono stati diversi episodi di intolleranza, che in parte sono avvenuti sulla spinta di soggetti della criminalità organizzata. Anche per questo a Napoli, come a Roma, Firenze e Milano, il governo ha nominato un commissario prefettizio straordinario per la gestione dell’emergenza Rom”.
Quali sono le urgenze principali da affrontare?
“Ci sono due tipi di emergenza: quella umanitaria e quella abitativa. D’ accordo con il commissario abbiamo deciso di lavorare in due direzioni. Da una parte abbiamo investito 19 milioni di euro per realizzare tre micro villaggi. Sono centri di accoglienza di piccole dimensioni. Il primo cantiere sarà aperto alla fine di questo mese. Dall’altra vogliamo favorire percorsi di autonomia: per questo alla fine di aprile pubblicheremo un bando attraverso il quale saranno assegnati contributi per l’alloggio e l’autonomia abitativa. L’avviso sarà rivolto non solo ai Rom ma anche agli stranieri”.
Saranno spostati dai campi, quindi?
“Noi abbiamo una competenza ridotta perché, come dicevo, è stato nominato un commissario. Ma nessuno ha mai pensato di deportare i Rom da un'altra parte. Peraltro rientrano anche nel piano per l’esercizio dei diritti civili degli stranieri. Tra i vari servizi che forniamo c’è anche l’ accompagnamento dei bimbi a scuola con il bus”.
I Rom, però, non sanno ancora nulla dei piani del Comune.
“Con gli stranieri, e con i rom in particolare, c’è una barriera linguistica che non sempre gli permette di comprendere i processi in atto. Ma con gran parte della comunità rom c’è un rapporto abbastanza continuo di scambio di informazioni”.
Padre Pizzuti e Alex Zanotelli hanno incontrato il prefetto e hanno ottenuto i piani della provincia ma non quello di Scampia però ci hanno spiegato di non essere riusciti ad ottenere informazioni perché sono di competenza del comune?
“I piani per i campi rom, oltre ad essere noti, sono pubblicati sul sito del Comune e sono sorpreso che padre Pizzuti non li conosca. Il suo punto di vista è importante come quelle delle altre associazioni che lavorano sul territorio ma non lo condividiamo: noi pensiamo che si debba lavorare soprattutto per l’autonomia dei Rom”.
Alcuni sostengono che i centri anche se attrezzati rischiano di trasformarsi in ghetti
“Stiamo lavorando a un piano che non è ancora definito completamente ed avremo ancora incontri con le diverse associazioni e con l’opera nomadi che è il nostro punto di riferimento anche nazionale. So che alcuni non condividono la filosofia dei centri di accoglienza ma noi dobbiamo innanzitutto assicurare condizioni di vita migliori”.
Come è stato il vostro rapporto con il Commissario?
“Se non ci fosse stato il commissariamento probabilmente saremo anche più avanti, dal momento che non è stato facilissimo lavorare insieme. Noi pensavamo fosse sbagliato il metodo proposto dal prefetto, la raccolta delle impronte. Però dopo un confronto duro, abbiamo avviato una collaborazione e in questi otto mesi abbiamo cominciato ad affrontare il problema del disagio abitativo”.
A che punto sono quindi i progetti del Comune?
“I piano che riguardano i campi di Scampia e di Cupa Perillo sono già stati finanziati dalla regione. L’idea è quella di recuperare il campo e di creare un villaggio attrezzato composto da vani monopiano. Il tempo di realizzazione non sarà inferiore ai 18 mesi. Nel frattempo stanno partendo i lavori di un primo centro di accoglienza che non supererà le duecento unità.”
Gira voce che nell’ attesa dei nuovi villaggi attrezzati i rom saranno trasferiti a ponticelli dove l’ anno scorso si verificarono roghi e scontri tra la popolazione locale e i Rom
“Non stiamo spostando né tantomeno cacciando nessuno e non vogliamo costruire nuovi insediamenti. So che si dicono queste cose, ma so anche che c’è interesse a creare caos e confusione. Sono stato un protagonista di quelli che si sono schierati contro l’incendio dei campi a Ponticelli. Ma dietro a questi scontri ci sono anche soggetti legati al sistema locale, quindi bisogna essere cauti”.
Jessica Abbate

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